Riguardo il Tartufo
About the Truffle
Tartufo è il nome comune che viene dato ai funghi ipogei, appartenenti al genere tuber e di conseguenza alla famiglia tuberaceae, classe degli ascomiceti.
Essendo un fungo ipogeo, il tartufo cresce e matura nel terreno sottostante accanto alle radici di alcune tipologie di alberi, in special modo querce e lecci con cui il fungo stabilisce un rapporto simbiotico, detto micorriza, attraverso il quale i tartufi producono il prezioso sporocarpo. Sono formati da una parete esterna denominata peridio, che può essere liscio o sculturato e di colore variabile dal chiaro allo scuro. La parte interna, invece, viene chiamata gleba ed il suo colore varia dal bianco al nero o dal rosa al marrone. Sulla sua superficie sono presenti delle venature più o meno ampie che delimitano degli alveoli, in cui sono immerse delle grosse cellule (gli aschi) contenenti le spore. La conformazione del peridio, della gleba, degli aschi e delle spore permette di riconoscere ed identificare la tipologia di tartufo.
Per l’80% della sua massa il tartufo è composto da acqua, mentre per il restante 20% da ceneri, azoto totale, azoto non proteico, proteine, lipidi, glucidi solubili e fibra alimentare. Per la sua conservazione è consigliabile avvolgerlo in carta assorbente, posizionarlo all’interno di un contenitore di plastica o vetro e riporre quest’ultimo nella parte bassa del frigorifero (0/4 °C) fino ad un massimo di 2/3 giorni. Se si desidera utilizzarlo oltre questo tempo si consiglia il congelamento. Consumato in maniera moderata favorisce la digestione, possiede solo 31 Kcal per 100 grammi ed è ritenuto un alimento dalle proprietà afrodisiache.
Il tartufo, ossia il prezioso fungo ipogeo, ha origini antichissime se si pensa che alcuni studiosi ritengono che questo raro prodotto della terra era già conosciuto, e consumato, al tempo dei Sumeri (mischiato a vegetali e legumi) e dei Babilonesi (IV-II millennio a.C.).
Truffle is the common name given to hypogeal mushrooms, belonging to the genus tuber and consequently to the family tuberaceae, class of ascomycetes. Being a hypogeal mushroom, the truffle grows and ripens in the ground below the roots of some types of trees, especially oaks and holm oaks with which the fungus establishes a symbiotic relationship, called mycorrhiza, through which produce the precious sporocarp. They consist of an outer wall called peridium, which can be smooth or sculpted and of a variable color from light to dark. The inner part, however, is called gleba and its color varies from white to black or pink to brown. On its surface there are more or less broad veins that delimit the alveoli, in which are embedded large cells (the aschi) containing the spores. The conformation of the peridium, of the gleba, of the aschi and of the spores allows to recognize and to identify the type of truffle. For 80% of its mass, the truffle is made of water, while the remaining 20% of ash, total nitrogen, non-protein nitrogen, proteins, lipids, soluble carbohydrates and dietary fiber. For its conservation it is advisable to wrap it in absorbent paper, place it inside a plastic or glass container and store it in the lower part of the refrigerator (0/4 ° C) up to a maximum of 2/3 days. If you want to use it over this time we recommend freezing. Consumed in a moderate manner it favors the digestion, it has only 31 Kcal per 100 grams and is considered a food with aphrodisiac properties. The truffle, that is the precious hypogeum fungus, has very ancient origins if you think that some scholars believe that this rare product of the earth was already known, and consumed, during the Sumerians (mixed with vegetables and legumes) and the Babylonians (IV-II millennium BC).